Un gruppo di scienziati della University of California San Diego ha riscontrato una nuova vulnerabilità nei processori Intel Core di 12a, 13a e 14a generazione.
Nuovo episodio nella infinita saga delle problematiche hardware microarchitetturali, od attacchi di tipo sidechannel come si dice nel gergo hardware della microelettronica.
A margine di tutto oggi parlare di (micro)processori e’ secondo me desueto stante il fatto che il prefisso micro ovvero 10 elevato alla meno 6 andrebbe abbandonato perché l’evoluzione della microelettronica lo ha ampiamente superato.
Il team ha mostrato un diagramma delle CPU evidenziando i componenti critici colpiti dalla vulnerabilità. L’attacco, un BTI (Branch Target Injection) di alta precisione, appartiene alla famiglia di violazioni note come “Spectre-V2“. Il nome “Indirector” deriva dal fatto che l’attacco prende di mira l’Indirect Branch Predictor (IBP) e il Branch Target Buffer (BTB), due componenti hardware integrate nelle recenti CPU Intel di fascia alta.

Tutta questa ormai grande famiglia di attacchi di tipo sidechannel mira ad individuare tracce lasciate dalle cpu, nelle memorie cache soprattutto per estrarre informazioni da cui poter desumere chiavi crittografiche, password e parole d’ordine utente ecc.
La pagina web relativa alla ricerca
Comunicato ufficiale di Intel
“Intel ha esaminato il rapporto presentato dai ricercatori accademici e ha stabilito che le precedenti contromisure fornite quali IBRS, eIBRS e BHI sono efficaci contro questa nuova vulnerabilità e non sono necessari ulteriori interventi” della serie quod erat demonstrandum perche’ difficilmente e quanto meno da subito, una multinazionale del calibro di Intel od anche AMD riconoscera’ mai i problemi.
Tutti questi problemi microarchitetturali hanno radici profonde nell’esecuzione speculativa delle istruzioni assembly e della esecuzione fuori ordine introdotta per la prima volta proprio da Intel nella cpu (central processing unit) Pentium Pro.

Solita prassi
Nel frattempo, Intel ha fatto sapere che le correzioni all’hardware sono già state applicate alle prossime generazioni di CPU. Ed ovviamente sia in ambito informatico hardware che software si annuncia in pompa magna di essere a posto, ovviamente sempre a posteriori e con una serie illimitata superiormente di toppe, su toppe, su toppe che poi finiscono invariabilmente sempre per essere delle vittorie illusorie, a tempo stante il fatto che oggi l’Uomo e’ manifestamente incapace di produrre sistemi complessi la cui complessità non e’ dominabile nemmeno dalla comunione Uomo/macchine anch’esse piene zeppe di errori latenti. E questi rattoppamenti sulle cpu appartenenti a generazioni affette dal problema hardware introducono invariabilmente, sempre rallentamenti proprio nella esecuzione delle istruzioni assembly. Ed il ciclo infinito continua con gli utenti, quasi sempre pieni zeppi di soldi per alimentare questa folle legge del cosiddetto mercato per cui e’ un continuo comprare, usare poco e vendere per ricomprare in un consumismo ormai estremo che produce poi, fenomeni ridicoli come la cosiddetta green economy portata innanzi dai paesi, nazioni che sono anche le maggiori artefici del disastro subito dalla Terra.
L’illusione delle cosiddette intelligenze artificiali
Eccome, l’Uomo spera illusoriamente di poter continuare in questa sua folle, corsa asitontica verso lo sviluppo infinito e resosi conto di aver raggiunto un muro, solidamente impenetrabile che fa ? Ma ovviamente si rivolge all’oracolo di turno che oggi ha la forma di una più o meno intelligente forma di vita artificiale.