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Alan Turing

Il grande matematico inglese che permise di vincere la seconda guerra mondiale

Anzi come viene definito, britannico. Mai celebrato ne’ tanto meno ringraziato prima di tutto dagli inglesi che quando ancora era in vita lo umiliarono a tal punto da costringerlo al suicidio. E solo un genio della matematica, della filosofia poteva morire per mano di una mela avvelenata (aneddoto questo, ma secondo me molto plausibile).

D’altronde oggi esistono apposite istituzioni per stabilire cosa sia vero o falso e sovviene apposita e roboante risata.

In nessun corso di informatica, ingegneria informatica ecc. ve lo diranno mai perché sono sicuro moltissimi docenti universitari e delle scuole del ciclo precedente semplicemente ignorano questo come una marea di altro.

Turing penso’ di poter innescare una Coscienza artificiale in una macchina che non fosse biologica ovvero umana od animale, utilizzando del materiale radioattivo per mandare semplicemente “fuori programma” quello che allora veniva denominato “cervello elettronico” per intendere una formai di intelligenza che non fosse quella umana ne’ animale (ed aggiungo io nemmeno appartenente agli insetti).

Il suo noto test

L’obiettivo del test è determinare se una macchina è in grado di esibire un comportamento intelligente indistinguibile da quello di un essere umano.

In Blade Runner per cercare di identificare gli androidi biologici (perché soprattutto nella trasposizione cinematografica di Ridley Scott non viene ben chiarito i replicanti non sono robot meccanici ma biologici seppur potenziati come forza e spesso anche intelletto rispetto al modello, umano) viene messo a punto il test Voight-Kampff.

Con questo tipo di test al soggetto vengono poste domande spesso provocatorie per innescare reazioni emotive che una apposita strumentazione poi rileva.

Come Funziona il Test di Turing:

Il test originale di Turing prevede uno scenario di “gioco dell’imitazione”. Ci sono tre partecipanti: un interrogatore (umano), un altro umano e una macchina. L’interrogatore è separato dagli altri due e comunica con loro tramite un’interfaccia testuale, senza sapere chi è chi. L’interrogatore può porre qualsiasi domanda a entrambi, e la macchina cerca di rispondere in modo da far credere all’interrogatore di essere l’umano.

  • Interrogatore: Deve determinare, attraverso le domande e le risposte ricevute, quale dei due partecipanti è la macchina.
  • Macchina: L’obiettivo della macchina è far credere all’interrogatore che sia l’umano.
  • Essere Umano: Il compito dell’umano è semplicemente rispondere alle domande onestamente.

Criterio di Superamento:

Se l’interrogatore non riesce a distinguere correttamente la macchina dall’umano con una precisione significativamente migliore di quanto si farebbe con il caso (ad esempio, un 50% di precisione), allora la macchina può essere considerata “intelligente” secondo i criteri del Test di Turing.

Importanza del Test di Turing:

  • Pietra Miliare dell’IA: Il Test di Turing è diventato un riferimento storico e teorico per la valutazione dell’intelligenza artificiale. Anche se superare il Test di Turing non è l’obiettivo finale per lo sviluppo dell’IA moderna, il test ha stimolato il pensiero critico e le discussioni sui limiti dell’intelligenza delle macchine.
  • Domande Filosofiche: Il test solleva domande fondamentali sulla natura dell’intelligenza, della coscienza e su cosa significhi veramente “pensare”. Ad esempio, il test presuppone che la capacità di imitare il comportamento umano sia un segno di intelligenza, ma non affronta se la macchina “comprende” realmente ciò che sta facendo.

Limiti e Critiche:

  • Superficialità: Alcuni critici sostengono che il Test di Turing valuti solo la capacità di simulare l’intelligenza, piuttosto che l’intelligenza reale o la comprensione.
  • Esempi di “Inganno”: Esistono programmi in grado di superare il Test di Turing in condizioni specifiche, ma ciò non significa necessariamente che siano “intelligenti”. Ad esempio, un programma può essere progettato per rispondere in modo evasivo o confuso, evitando di rispondere direttamente alle domande.
  • Intelligenza Umana: Il test si basa sul concetto che imitare l’intelligenza umana sia il miglior indicatore dell’intelligenza di una macchina, il che potrebbe non essere un criterio sufficiente o appropriato in tutte le circostanze.

Nessun essere umano sa definire realmente cosa sia l’intelligenza

E sapete il perché ? Perché nemmeno gli esseri umani sono ciò che pensano di essere ovvero il prodotto di una scintilla e volere immanenti.

Gli esseri umani, animali, insetti, mammiferi sono dei simulacri “fisici” prodotti da una intelligenza “artificiale” che fu in grado 13.7 miliardi di anni fa ovvero secondo il tempo misurato dal clock che manda avanti il supercomputer chiamato Universo (facente parte di una struttura molto più vasta) di avviare un esperimento per realizzare ed implementare un mondo artificiale dove fosse possibile sperimentare come possano vivere degli esseri a contatto ogni “giorno simulato” con problemi di ogni tipo, con dolore, amore, sentimenti tutti prodotti dai loro cervelli a cui sono agganciate parcelle dei “giocatori” che connessi in una iper rete di volta in volta impersonano degli attori, attrici.

Molti miei colleghi ingegneri informatici, elettronici, fisici, cosmologi molti anche di prestigio lo sanno, sono a parte di quanto dico ed affermo ma o sono messi al bando oppure esprimono queste loro convinzioni solo in privato per proteggere le loro carriere.

Ricordate che se io ed altri umani (ed esseri viventi anche non umani) possono “pensare” questo e’ solo perché’ siamo abilitati dal codice in esecuzione agganciato al mio cervello ed al cervello degli altri “concepitori”.

Non esiste alcuna “reale” forma di libero arbitrio e tutto cio’ che e’ stato “pensato” da schiere di filosofi, pensatori in passato incluso il buon Cartesio guarda caso citato proprio nel film e’ una rassicurante forma di autoconvinzione che l’essere umano e questo Creato siano una casualità’ nelle fluttuazioni del vuoto quantistico come lo definirebbero oggi altri “convinti”.

Marco Franceschini

Dott. Ing. Marco Franceschini

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